Vediamo in questo breve articolo di dare qualche accenno ad uno degli aspetti della bioedilizia che riguarda il giusto orientamento di un edificio, o meglio dire la giusta posizione delle tipologie di camere o spazi all’interno della nostra casa.
C’è da dire che il giusto orientamento di un edificio e’ uno dei prerequisiti fondamentali nell’ambito di una buona progettazione e non solo, come detto sopra in termini di bioedilizia.
Vi chiedo infatti, quando vi alzate la mattina e aprite le finestre, vi piacerebbe essere investiti dai raggi solari? O quando tornate da lavoro il pomeriggio, vi piacerebbe stare in veranda a chiacchierare un po con i vostri figli, la vostra moglie, percependo gli ultimi raggi solari del giorno e magari potervi godere il tramonto?
Belle suggestioni non è vero? Potete ben capire che l’orientamento di un ‘abitazione non è solo importante da un punto di vista della bioedilizia, del risparmio energetico, risparmio delle spese sul riscaldamento e dell’illuminazione, ma è molto importante dal punto di vista del benessere della persona. E non solo, le radiazioni solari hanno un effetto purificante dell’aria, ed è quindi buona prassi riservare alle nostre stanze la luce diretta del sole, anche solo per qualche ora al giorno.
Un po di storia.
Nel corso della storia dell’architettura sono stati numerosi gli studi sull’orientamento ottimale. Il cosiddetto asse eliotermico fu proposto nel 1920 da Rey e Pidoux per Parigi come asse di orientamento di un piano verticale che riceve durante l’anno lo stesso valore eliotermico sulle due facce.
Il valore eliotermico rappresentava, per intenterci, la quantità di calore che si ha nelle facciate esposte verso Est e verso Ovest. Venne calcolato moltiplicando le ore di sole di insolazione di una facciata per la temperatura media dell’aria.
Questo calcolo portò a dire che per Parigi, l’asse eliotermico era l’asse Nord-Sud ruotato di 19° verso est . Per cui secondo Rey e Pidoux, un edificio orientato secondo quest’asse avrebbe avuto durante l’anno un eguale effetto termico sulle facce Est ed Ovest.
Venti anni dopo Rey e Pidoux, Vinaccia ha criticato l’asse eliotermico. Il suo ragionamento era lo stesso dei Rey e Pudoux, con la differenza che il calcolo degli effetti termici lo fece su 4 esposizioni. Trovò così un’orientamento tale da avere, durante l’anno, gli stessi effetti termici su quattro lati così da poter fare ragionamenti su più fronti dell’edificio. Sotto potete vedere che l’asse principale non poteva essere molto diverso di quello calcolato 20 anni prima, infatti è solo un po più inclinato.
Ad ogni modo, le conclusioni generali degli studiosi, ci dicono che (e non poteva essere altrimenti), considerando che nel nostro emisfero l’arco apparente formato dal sole nella volta celeste si svolge in direzione sud, il fronte a meridione è quello ottimale per il guadagno termico solare, viceversa il fronte nord investito dai venti freddi sarà quello più suscettibile alle dispersioni termiche.
E allora?
Calcoli a parte, ovviamente non possiamo ogni volta sbattere la testa con gli assi eliotermici del luogo in cui dobbiamo progettare un edificio. Però possiamo e dobbiamo tenere conto di alcune cose, che descriviamo qua sotto, ricordandoci che sono vere quanto più siamo vicini alle nostre latidudini.
- Le finestre esposte a sud-est e sud-ovest sono molto soleggiate, sia d’estate che d’inverno, con raggi quasi orizzontali, che penetrano profondamente all’interno della stanza.
- Le finestre esposte ad est e ovest ricevono raggi orizzontali durante gli equinozi, che man mano vanno raddrizzandosi fino al solstizio d’estate
- Le finestre esposte a sud ricevono raggi orizzontali d’inverno e raggi quasi verticali d’estate.
- Le finestre esposte a nord-est non ricevono sole d’inverno, ma sono soleggiate in primavera e autunno; d’estate, il sole penetra perpendicolarmente dalla finestra.
In conclusione , come è facile intuire, si preferisce un orientamento a Nord, per quegli spazi che non necessitano di particolare illuminazione naturale, come vani scala, ripostigli e anticamere.
Mentre la zona giorno o in parte camere da letto adibite anche a studio, è preferibile disporle da Sud-Est a Sud-Ovest ove possibile, in modo da ricevere maggiore luce naturale e adeguato guadagno solare.
Sotto uno schema abbastanza esaustivo del 1940 in cui sono riassunte le regole di orientamento degli ambienti all’inteno dell’edificio.
Sotto invece una più moderna concezione dello schema fatta dagli amici di cafelab.